Per capire il bello del vangelo di oggi dobbiamo prima fare un gioco!

Gioco UNO

Chiudiamo gli occhi, facciamoci bendare in casa e proviamo a pensare di giocare, cercando oggetti e cose a tentoni.

Facciamoci raccontare dai nostri genitori come era giocare a ACQUA/FUOCO. Con una benda agli occhi dobbiamo cercare qualcosa che è nascosto, ci guida la sola voce che dice ACQUA se ci allontaniamo e FUOCO se ci stiamo avvicinando. Dobbiamo fidarci della voce di chi guida. Proviamo!

Gioco DUE

Immaginiamo di giocare a nascondino o a mosca cieca. Dove potremmo nasconderci? E soprattutto chi è sotto e deve cercare gli altri, come può farlo se non vede nulla? Al buio completo proprio non si può giocare!

Allora facciamo un’altra prova: teniamo gli occhi chiusi e chiediamoci se possiamo andare a cercare un amico che è con noi oggi e stringergli la mano… al buio non possiamo fare nemmeno questo! Rischiamo di farci male e neanche ci rendiamo conto di quale direzione stiamo prendendo!

Che sensazioni provo? Ho paura di quello che non vedo? Cerco qualcuno a cui aggrapparmi o che mi dia sicurezza?

Gioco TRE

Chiedete a mamma o papà di darvi qualcosa da bere senza dirvi cos’è, al buio non so quanti di voi riuscirebbero ad indovinare di che bevanda si tratta….


Allora adesso possiamo forse un poco riuscire ad immaginare come si sentiva il povero cieco che ha incontrato Gesù… Si sentiva al buio! Si sentiva incapace! Ma poi ha incontrato Gesù e…. cosa ha fatto questo giovane apparentemente sfortunato?

In verità inizialmente non ha fatto proprio nulla… perché il gesto di Gesù di fare del fango e metterlo sui suoi occhi è arrivato dopo una domanda dei discepoli. Il ragazzo cieco non conosceva Gesù, non sapeva chi fosse e nessuno gli aveva parlato di Lui, e a lui non ha chiesto nulla. Però nonostante questo, si è FIDATO di Gesù che gli ha detto di andare a lavarsi alla piscina di Siloe. Si è incamminato con tutta la fatica che questo comando richiedeva, perché non dobbiamo dimenticare che era ancora cieco e quindi al buio come noi con gli occhi chiusi!

E che gioia quando ha riacquistato la vista!!! E ha affrontato accuse e domande insistenti di tutti e ha sentito i suoi genitori incapaci di difenderlo… Ma soprattutto, quando Gesù gli ha rivelato chi fosse colui che gli aveva aperto gli occhi… lo ha riconosciuto! Ha fatto la sua professione di fede! Ha visto la vera Luce!

Che bello, come quando la mamma o il papà ci abbracciano e ci danno amore e sicurezza!

“Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” dice la volpe al piccolo principe nel famoso romanzo di Antoine de Saint Exupèry.

Sembra proprio questo quello che l’evangelista Giovanni ci vuole dire in questa domenica.


Ora leggiamo la storia del piccolo Davide nella Bibbia

Dal libro di Samuele

Il Signore disse a Samuele: – Ora riempi d’olio il tuo recipiente di corno, e mettiti in cammino. Ti mando a Betlemme, alla casa di lesse, perché mi sono scelto un re tra i suoi figli. Samuele fece quel che il Signore gli aveva ordinato. Quando arrivò e fu entrato in casa, Samuele vide Eliab e disse tra sé: ‘Ecco davanti al Signore il re da lui scelto’. Ma il Signore gli disse: ‘Non lasciarti influenzare dal suo aspetto o dalla sua altezza, non è lui che ho in mente. Quel che vede l’uomo non conta: l’uomo guarda l’apparenza, ma il Signore guarda il cuore’. Iesse chiamò quindi suo figlio Abinadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse:

– No, non è lui che il Signore ha scelto. Iesse presentò Samma, e Samuele disse – No, non è lui che il Signore ha scelto. Così lesse presentò a Samuele i suoi sette figli, ma Samuele gli disse:

– Il Signore non ha scelto nessuno di loro. Poi aggiunse:

– Sono tutti qui i tuoi figli? – No, – rispose lesse, – rimane ancora il più piccolo: è andato al pascolo.- Mandalo a cercare, – ordinò Samuele. – Non ci metteremo a tavola prima del suo arrivo. Iesse mandò a prenderlo: era giovane e con un bel colorito, due begli occhi e di piacevole aspetto.

Il Signore disse a Samuele: ‘È lui: consacralo re’. E Samuele prese il recipiente di corno pieno d’olio e lo versò sulla testa di Davide per consacrarlo, di fronte ai suoi fratelli.

Lo spirito del Signore scese su Davide e, da quel giorno, fu sempre con lui.

Il racconto:

IL PIANO

di Bruno Ferrero – “Il canto del grillo” – ELLEDICI

Durante l’Ascensione, Gesù gettò un’occhiata verso la terra che stava piombando nell’oscurità. Soltanto alcune piccole luci brillavano timida mente sulla città di Gerusalemme. L’Arcangelo Gabriele, che era venuto ad accogliere Gesù, gli domandò: “Signore, che cosa sono quelle piccole luci?“ “Sono i miei discepoli in preghiera, radunati intorno a mia madre. E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loro il mio Spirito, perché quelle piccole fiamme tremolanti diventino un incendio sempre vivo che infiammi d’amore, poco a poco, tutti i popoli della terra!” L’Arcangelo Gabriele osò replicare: “E che farai, Signore, se questo piano non riesce?” 

| Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolcemente: “Ma io non ho un altro piano…”. 

Ognuno di noi è una piccola fiamma tremolante nell’immensità della notte. Ma faccia mo parte del piano di Dio E siamo indispensabili perché … non ci sono altri piani.

Come si fa Quando vai nel pallone? Metti sempre avanti il cuore 

Non scordarlo mai Vivi con passione e amore Tutto quello che fai … Non smettere di crederci mai … 

Metti sempre avanti il cuore. Cerca ovunque il lato migliore.

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Categorie: Catechesi Fanciulli