Quante volte, anche nella nostra vita, si ripete la scena presentata dal Vangelo di Giovanni (Gv 11,1-45): una persona – Lazzaro – si ammala gravemente e muore, mentre i suoi parenti, aggrappandosi tenacemente alla fede, invocano la presenza di Dio, perché guarisca e faccia vivere. Spesso però coloro che lo hanno invocato finiscono col dire: «Signore, se tu fossi stato qui…» (Gv 11,21). La malattia fa il suo corso, la morte dice la sua determinante parola e la nostra fede resta muta, gravemente colpita da ineluttabili eventi. Cosa può dirci il Vangelo in situazioni simili? In cosa e come può essere davvero buona notizia?

C’è un elemento che svetta con particolare intensità e che può diventare ossigeno per la nostra fede: il Signore soffre con noi, resta con noi quando tutto sembra ormai senza speranza, offre ai nostri orizzonti umani nuove prospettive. La sofferenza e la morte sono forse la più vera e solenne chiamata che la vita ci rivolge. È in quel momento che possiamo decidere chi essere e a cosa dare valore.

Forma breve

Gv 11, 3-7.17.20-27.33b-45

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, le sorelle di Lazzaro mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

Parola del Signore

Da Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli

Preghiamo insieme con tutta la famiglia.

PREGHIERE DEI FEDELI PER BAMBINI

Queste preghiere possono essere pregate dai bambini durante la celebrazione eucaristica domenicale, ma anche in un altro momento dopo aver introdotto il vangelo della domenica.

Guida o celebrante: Gesù è la vita: per ogni persona, per tutto il mondo. Preghiamolo, affidando a lui tutte le situazioni di sofferenza e di dolore; tutti coloro che vivono nella disperazione, coloro a cui la malattia ha indebolito la fede in lui. Diciamogli insieme: Noi crediamo, Signore, dona la vita.

Lettore: Signore Gesù, ti preghiamo per papa Francesco, sempre così vicino e attento a tutti coloro che soffrono, fisicamente e spiritualmente. Noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutte le famiglie che, a causa di malattie, vivono situazioni di grave sofferenza e dolore. Noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutte le persone che non hanno più speranza e non credono in te; per coloro che si sono sentiti impotenti e abbandonati davanti alla morte. Noi ti preghiamo. Rit.

Signore Gesù, ti preghiamo per tutti i bambini come noi, che soffrono gravi malattie, e per i loro genitori: restagli accanto e fai sentire loro il tuo grande amore. Noi ti preghiamo. Rit.

Tutti i bambini insieme:
Signore Gesù, come Marta e come Maria, anche noi oggi ti preghiamo: dona a tutti noi la tua vita! Non lasciarci mai soli quando le cose si fanno difficili. Noi vorremmo ogni giorno una vita da favola, in cui nessuno si ammala e muore, ma non è così. Signore Gesù, resta vicino a tutti noi;e per ogni nostra lacrima ci sia anche un tuo forte abbraccio. Amen.

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO