Carissimi genitori,

questo momento della Settimana Santa lo viviamo in preghiera con tutta la comunità. E’ così che i cristiani vivono la comunione, la preghiera in famiglia ci rende uniti a Cristo e tra di noi.

Le sette parole di Gesù sulla Croce


Venerdì Santo 10 aprile 2020 ore 15.00

Parrocchia San Zeno Maggiore –


GUIDA: O Dio, vieni a salvarmi

TUTTI:Signore, vieni presto in mio aiuto

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

GUIDA: Erano poco più delle tre del pomeriggio quando prima di morire Gesù ha pronunciato le sue ultime sette parole: dalla Croce, solo sette parole e poi il silenzio, la morte, nell’attesa della Risurrezione.

Prima parola: – Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno

LETTORE :Solitamente coloro che venivano crocifissi maledicevano il giorno della loro nascita, i loro carnefici, le loro madri; sputavano su chi li guardava e bestemmiavano. Quindi i carnefici di Gesù, gli scribi, i farisei si aspettavano che per il dolore Gesù dimenticasse di aver predicato l’amore verso i propri nemici. Essi pensavano che la terribile sofferenza avrebbe disperso al vento la sua forza d’animo e il suo Vangelo.

Ma la tua parola è forte, Signore: tu parli di perdono e perdoni davvero: perdoni i soldati che ti hanno flagellato, i sacerdoti che ti hanno comprato, Pilato che ti ha condannato, la gente che ti insulta, chi ti gira le spalle!

TUTTI

Signore, facciamo fatica a perdonare come tu perdoni: dimenticando, non rinfacciando mai il male fatto.

Aiutami a perdonare come tu perdoni per essere anch’io da te perdonato. Voglio ignorare la sostanza delle cose ma dammi di conoscere la lunghezza, l’ampiezza, l’altezza e la profondità del tuo amore immolato sulla croce.

Seconda parola: – Oggi sarai con me in paradiso

LETTORE:Un moribondo, ladro e assassino, vede Gesù moribondo, innocente, e gli chiede la vita: “Signore, ricordati di me, quando sarai nel tuo regno!”. Un crocifisso vede un altro crocifisso e gli chiede di far parte del suo regno. Vede una croce e l’adora come un trono. Vede un crocifisso e l’adora come un re.

TUTTI

Vorrei avere la fede del ladrone, avere in dono la salvezza come l’ha avuta lui: “Oggi sarai con me in Paradiso”. Non ha detto domani, fra dieci, cento anni, ha detto OGGI: quando si è poveri e crocifissi non si entra in paradiso domani, né dopodomani, né fra dieci anni, si entra subito! Ora capisco perché Pietro sia stato fatto tuo vicario solo dopo essere caduto per tre volte. È successo affinché la chiesa, di cui è il capo, potesse capire cosa sono la misericordia e il perdono.

Terza parola: – Donna, ecco tuo Figlio

LETTORE:Maria diventa nuovamente madre tra i dolori del Calvario e non solo madre di Giovanni ma anche madre di tutti i cristiani. Signore, donandoci tua madre, fai il regalo più bello all’umanità. Ora non saremo più orfani, tu ci ha donato una madre, la tua, Maria di Nazareth.

TUTTI

In croce eri nudo, non avevi più niente, ai piedi stava tua madre, non l’hai tenuta per te, l’hai data a noi come madre della speranza, madre dei peccatori, aiuto dei cristiani, madre della gioia. Oh Maria nulla ti è impossibile, poiché tu sei la Madre di colui che tutto può.

Quarta parola: Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?

LETTORE:Quando il Signore pronunciò la quarta parola, si fece buio su tutta la terra. Si pensa comunemente che la natura rimanga indifferente al dolore dell’uomo. Una nazione può morire di fame eppure il sole continua a volteggiare sui campi. In questo caso però il sole si rifiuta di brillare sulla tragedia della crocifissione! Davanti all’uccisione del Creatore della natura, la stessa natura non rimane indifferente. Il sole si adombra per lasciare brillare il crocifisso. Ora è Lui la luce dell’umanità. La fiaccola ardente dell’amore di Dio fatto uomo illumina il mondo. “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” È la parola dello scandalo! Signore, tuo padre ti ha lasciato solo in croce, ti ha abbandonato! Hai provato il dolore di tanti bimbi e giovani che sono stati trascurati o abbandonati dal padre. Hai provato la sofferenza dell’uomo senza Dio.

TUTTI

Mentre ti sentivi così solo, i soldati sghignazzavano, imprecavano, bestemmiavano. non erano in grado di capire il dolore di un figlio lasciato solo dal Padre, perché pagava per i peccati dell’umanità, liberandola dalla morte per sempre.

Assumevi questa sofferenza per ognuno di noi, affinché avremmo potuto capire che cosa terribile sia per la natura umana essere privati di Dio, della sua consolazione e della sua salvezza. La tua espiazione era per gli atei, per i tiepidi, per i poco coraggiosi. Perdona, Signore, la nostra indifferenza, la nostra ingratitudine. Vorremmo essere più buoni con te.

Quinta parola: – Ho sete

LETTORE: –La quarta parola simboleggia le sofferenze di coloro che si sentono abbandonati da Dio; la quinta parola simboleggia le sofferenze di Dio abbandonato dall’uomo. Dio che aveva lanciato le stelle nella volta celeste e creato la terra e quanto contiene ora chiede all’uomo dell’acqua! Gesù ha perso sangue, la lingua è secca come una pietra, arida, asciutta. Ho sete, esclama! È il grido che – per fame e sete – è uscito da migliaia di bocche prima e dopo la nascita di Gesù.

Un soldato si commuove nel sentire quel gemito, mette una spugna imbevuta d’aceto sulla punta della lancia ed offre da bere al crocifisso, però i soldati glielo impediscono, deridendo il gesto di pietà. Ma Gesù non chiede acqua terrena: ha sete d’amore. Questa parola rivela la sofferenza di Dio senza l’uomo. Egli ci ha amato tanto da istituire l’Eucaristia affinché potessimo rimanere in Lui e Lui in noi nell’ unione del Pane di vita.

TUTTI

Quante volte, o Gesù, ci hai chiesto da bere e ti abbiamo dato solo aceto. Anche noi deridiamo a volte chi fa del bene. Lo facciamo per invidia o spesso perché le persone generose sono un rimprovero al nostro egoismo.

Aiutaci a liberarci dal non amore che ci allontana dagli altri.

Sesta parola: Tutto è compiuto

LETTORE:Signore, non hai più forze dopo una notte di violenze, di torture, di falsi processi. Ti hanno flagellato, ti hanno inchiodato. Un colpo dopo l’altro feriscono il tuo corpo innocente, le mani sono trafitte dai chiodi, il sangue sparso inonda di te la croce. Siamo stati comprati e pagati a caro prezzo da te. Siamo stati riscattati grazie a una battaglia in cui non furono usate le cinque pietre che servirono a David per uccidere Golia, ma le cinque piaghe inflitte ai piedi, alle mani e al costato.

TUTTI

Attorno a te la tortura degli insulti, non hanno pietà di chi muore, tutto sembra finito, Signore, in croce sei un fallito. A cosa è servito amare, perdonare, guarire, consolare, Io stesso sono così lontano da te, dal tuo soffrire, dal tuo morire.

Settima parola: – Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

LETTORE:Gesù è morto! Ho sentito il suo ultimo grido.

TUTTI

Signore, vogliamo staccarti dalla croce! Noi non sopportiamo che tu stia là in alto sulla croce!

PREGHIERA DAVANTI AL CROCIFISSO

Sagrato della Basilica di San Pietro

Gesù, Pilato ti abbandona e se ne lava le mani. Ci fa rabbia; noi non lo avremmo mai fatto. Eppure noi moltiplichiamo Pilato per 365 volte.

Gesù ti buttano la croce sulle spalle. Ma come fanno a non capire che tu sei innocente? Noi non ci saremmo mossi dal tuo fianco. Eppure…Noi i pesi degli altri non accettiamo di portarli.

Gesù cadi sotto la croce. Ma cosa fanno? Perché non ti sorreggono? Noi saremmo intervenuti. Eppure… Noi diciamo “se l’è voluto, cosa ci vuoi fare? Noi ci facciamo i fatti nostri”.

Gesù ti inchiodano alla croce. Perché non ti liberi? Perché non scappi?Come ti ammiriamo! Eppure… noi non ci lasciamo inchiodare, noi siamo furbi, noi … tagliamo la corda.

Gesù muori sulla croce portando i peccati di tutti. Ma perché pregare per gli altri? Eppure … noi dagli altri vorremmo avere solo sorrisi ed amicizia.

Gesù aiutaci a comprendere che anche noi dobbiamo sopportare qualche umiliazione e le offese. Dobbiamo spogliarci, cioè togliere dalla nostra vita il peccato, l’egoismo, l’odio. Rivesti la nostra vita di amore, di giustizia e di sincerità.

ORAZIONE

Donaci, o Padre, di unirci nella fede alla morte e sepoltura del tuo Figlio per risorgere con lui alla vita nuova. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. TUTTI: Amen.

TUTTI: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta.

Canto: Luce del mondo

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